Abbigliamento da sci: i consigli per vestirsi al meglio

Abbigliamento da sci: i consigli per vestirsi al meglio

Gli amanti della neve non possono perdersi questo articolo. Per chi sta pensando di andare per la prima volta in settimana bianca o semplicemente rinnovare il proprio kit da sci, ecco qualche pratico consiglio per la scelta dell’attrezzatura.

Diversi fattori influiscono nella scelta dell’abbigliamento giusto: il comfort, la funzionalità, la protezione dal freddo e infine, il prezzo.

In generale, ed in fondo è anche ovvio, gli abiti per la neve devono trattenere il calore, proteggere dal freddo e dal vento ed essere leggeri e comodi. Oggi le case produttrici di abbigliamento producono vestiti con materiali soffici e caldi allo stesso tempo, in grado di garantire la comodità per tutta la giornata.

Certo occorre decidere prima il budget, come in tutte le cose ci sono moltissime fasce di prezzo e di qualità. Però non sempre il prezzo elevato è indice di maggior qualità. Purtroppo anche negli abiti da sci, la moda ha il suo peso e il suo prezzo.

Adesso valutiamo alcuni fattori tecnici che ci possono aiutare nella scelta.

L’intimo termico è il primo strato a contatto con la pelle e ha come funzione quella di costituire un tramite tra il corpo e gli strati successivi. Molte case produttrici hanno realizzato capi i cui tessuti hanno una fibra polipropilenica. Questo materiale ha un’alta capacità idrofoba, espelle l’umidità verso l’esterno della fibra, mantenendo il corpo caldo e asciutto.

Un secondo strato, a seconda dei gusti e di quanto siete freddolosi, può essere un pile pesante o più leggero a cui si aggiungono dei sotto-pantaloni caldi, se non ci bastano quelli termici.

Il terzo strato è quello più importante, perché ci protegge direttamente dal freddo, dal vento, dall’acqua e dalla neve. Deve essere impermeabile ed isolarci dall’esterno. Per i più freddolosi, giacca e pantaloni con strato interno imbottito.

Poi ci sono delle cose che non possono mancare: cappello e guanti sono d’obbligo anche se c’è chi può sostituire il cappello con un casco o aggiungere lo scalda collo oppure il passamontagna. Calze ovviamente necessarie, anche qui uno o due strati a seconda di quanto patiamo il freddo. Ora parliamo di altri fattori più tecnici che influiscono nella nostra scelta e vanno attentamente ponderati. Vediamoli nel dettaglio.

1. Impermeabilità

È il primo fattore che si tende a valutare. Un indice standard per l’impermeabilità delle giacche da sci si trova sull’etichetta, indicato con un numero e seguito dalla dicitura “colonne d’acqua”. La colonna d’acqua è il metro di misura per l’impermeabilità di un materiale e va ad indicare la pressione che l’acqua esercita su un materiale prima che il materiale stesso lasci penetrare l’acqua. Il tutto viene misurato in millimetri e viene riempito un cilindro di diametro di 10 cm con dell’acqua. Con una colonna d’acqua superiore a 1.300 mm, il capo d’abbigliamento è impermeabile. Fortunatamente per noi le giacche da sci di medio livello hanno già un’impermeabilità di 5.000 mm mentre le più costose arrivano a 22.000 mm!

Dobbiamo pensare che, in caso di nevicata, sottoporremo l’indumento per almeno 3-4 ore, alle intemperie. Se quindi una colonna di 5.000 mm dà sicurezze per le cadute, le battaglie a palle di neve e per una o due ore di nevicata, non lo darà sotto la pioggia o la neve molto bagnata. Per stare sicuri è quindi meglio orientarsi su valori minimi di 10.000 mm.

2. Indice di traspirazione

È fondamentale per una giacca da sci. Indica quanto vapore acqueo la giacca riesce a far passare in un determinato lasso di tempo. È indicato in g/m2, ossia la quantità (in grammi) di vapore acqueo che un metro quadrato di tessuto riesce ad espellere in 24 ore, solitamente abbreviato in G. Un ottimo capo vanta 20.000 G di traspirabilità, la media è intorno a 10.000 mm e la base è 4.000 (livello che di solito è valido per i pantaloni, le giacche hanno qualche migliaio di più) sotto questo dato rischiate davvero di trovare delle tele cerate più adatte alla barca a vela che allo sci. Questa caratteristica è essenziale anche per le calze da sci: avere freddo ai piedi è uno dei problemi più frequenti sulle piste, quindi meglio calze tecniche da sci, che facciano traspirare il sudore e riequilibrino il calore nei vari punti del piede.

Se per ottenere l’idrorepellenza si utilizza un trattamento di finissaggio sul tessuto esterno, l’impermeabilità e la traspirabilità si può raggiungere utilizzando membrane microporose o osmotiche che permettono alle molecole di vapore di uscire, ma impediscono alle gocce d’acqua, infinitamente più grandi, di penetrare. La membrana più conosciute ed utilizzata dalle aziende di abbigliamento sci è il Gore-Tex.

3. Isolamento termico

Fondamentale per tenerci al caldo durante la giornata di sci, l’imbottitura intrappola l’aria per meglio mantenere la temperatura corporea. La piuma d’oca viene preferita per quanto può tenere più caldo rispetto all’ingombro ed ha un altissima capacità di intrappolare l’aria e allo stesso tempo un alto grado di comprimibilità che permette ai capi con questa imbottitura di essere estremamente leggeri e confortevoli. Però la piuma è da preferirsi in condizioni di climi freddi, ma con basso grado di umidità, in quanto il materiale ha un’alta capacità di legarsi alle molecole dell’acqua. Le imbottiture in microfibra sintetica invece posseggono proprietà simili alla piuma d’oca, ma hanno caratteristiche di idrorepellenza, che garantiscono massimo comfort anche in condizioni di alta umidità.

Insomma lo avrete capito, scegliere l’abbigliamento da sci è una questione delicata che riguarda anche il gusto personale. Il consiglio da tenere presente su tutti per, è quello di vestirsi in base alle diverse condizioni meteorologiche.

 

 

 


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